IL SOTTOSEGRETARIO AL LAVORO E POLITICHE SOCIALI, ON. LUIGI BOBBA, INTERVISTATO SULLA RIFORMA DEL TERZO SETTORE
03-06-2016 14:46 - Novità
di Gabriele Parenti
Con l´approvazione della Legge delega da parte del Parlamento la riforma è stata varata la riforma del Terzo settore. Abbiamo intervistato l´On. Luigi Bobba Sottosegretario di Stato presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali che ha seguito tutte le fasi dalla stesura del disegno di legge del Governo, dalla fase delle consultazioni e tutto l´iter parlamentare per conto del Governo.
On. Bobba, come giudica questo risultato?
La riforma rappresenta una straordinaria novità, perché per la prima volta conferisce al Terzo settore una identità precisa e una definizione giuridica, sinora inesistente, e individua interventi innovativi come l´istituzione di un Registro nazionale unico - che è un importante istituto di trasparenza-, la revisione degli incentivi e delle agevolazione fiscali e il riordino e la revisione organica delle diverse discipline esistenti in un unico Codice del terzo settore. Altrettanto rilevanti le novità sul Servizio Civile e, in particolare, l´introduzione di un Servizio Civile Universale, ossia rivolto a tutti coloro che lo richiederanno; si tratta di vera svolta e si propone di far diventare tale esperienza un´occasione di cittadinanza attiva, un servizio reso alla propria comunità locale o nazionale per rendere migliore il nostro Paese. La riforma, dunque, è una sfida vinta ,dopo due anni di consultazioni, audizioni ,di dialogo e dopo un intenso lavoro parlamentare.
Si può quindi parlare di svolta, di riconoscimento del ruolo del Terzo settore ?
Questa riforma introduce elementi di forte discontinuità e novità rispetto al passato. Il "Terzo Settore", ha più volte evidenziato il Presidente Renzi, in realtà è il "Primo": nel senso che non viene più considerato marginale e residuale, ma si tratta di qualcosa che concorre alla rinascita, al rilancio, alla riqualificazione del nostro Paese, capace anche di creare nuova occupazione e di generare economia sociale. Si tratta, infatti, di soggetti che possono creare quell´innovazione sociale, senza la quale il sistema di welfare non è in grado di soddisfare tutti i bisogni dei cittadini.
L´altro aspetto rilevante è che abbiamo scelto di non intervenire in modo settoriale, bensì a tutto campo, con ricadute che spaziano dalla dimensione civilistica a quella fiscale, dalle leggi di settore a elementi di forte innovazione come la normativa per l´impresa sociale o quella sul servizio civile. Una strada quindi che indica una direzione di marcia, una nuova stagione per il "nonprofit". Ulteriori obiettivi sono: armonizzare le diverse normative di settore sostenendo le Reti associative in modo da evitare duplicazioni e frammentazioni.
La riforma darà nuovo impulso al mondo associativo e alle imprese sociali ?
L´intento è anche questo. Il primo obiettivo era dare piena attuazione alla Costituzione dove prevede che si deve favorire l´autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale. Inoltre, in questo contesto, la riforma crea condizioni per l´impegno produttivo delle imprese sociali. Tra l´altro, l´economia sociale in questi anni è il settore che ha retto alla crisi sia come attività produttiva che come livelli occupazionali.
Dopo quello legislativo,quali i prossimi passaggi della riforma? In quali tempi?
Quella varata dal Parlamento è una legge delega. Quindi il Governo deve procedere con i decreti attuativi che regolamenteranno dettagliatamente la materia per dare concreta attuazione ai nuovi istituti.
La legge dà un anno di tempo per l´emanazione dei decreti ma noi contiamo di agire in tempi abbastanza più rapidi particolarmente in alcune materie,come quella del servizio civile, il cui decreto attuativo, infatti, si avrà in tempi ravvicinati
Quali le linee di fondo del Servizio Civile universale?
Dare a tutti i giovani un´opportunità che sia non solo un servizio alla comunità ma anche un´esperienza utile alla propria vita e una possibilità di primo inserimento professionale. Con il Servizio civile universale sarà molto ampliata la possibilità di accedere a questa esperienza, anche grazie a misure specifiche finanziate con risorse stanziate dalla Legge di stabilità, cui si affiancheranno altre risorse.
Con l´approvazione della Legge delega da parte del Parlamento la riforma è stata varata la riforma del Terzo settore. Abbiamo intervistato l´On. Luigi Bobba Sottosegretario di Stato presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali che ha seguito tutte le fasi dalla stesura del disegno di legge del Governo, dalla fase delle consultazioni e tutto l´iter parlamentare per conto del Governo.
On. Bobba, come giudica questo risultato?
La riforma rappresenta una straordinaria novità, perché per la prima volta conferisce al Terzo settore una identità precisa e una definizione giuridica, sinora inesistente, e individua interventi innovativi come l´istituzione di un Registro nazionale unico - che è un importante istituto di trasparenza-, la revisione degli incentivi e delle agevolazione fiscali e il riordino e la revisione organica delle diverse discipline esistenti in un unico Codice del terzo settore. Altrettanto rilevanti le novità sul Servizio Civile e, in particolare, l´introduzione di un Servizio Civile Universale, ossia rivolto a tutti coloro che lo richiederanno; si tratta di vera svolta e si propone di far diventare tale esperienza un´occasione di cittadinanza attiva, un servizio reso alla propria comunità locale o nazionale per rendere migliore il nostro Paese. La riforma, dunque, è una sfida vinta ,dopo due anni di consultazioni, audizioni ,di dialogo e dopo un intenso lavoro parlamentare.
Si può quindi parlare di svolta, di riconoscimento del ruolo del Terzo settore ?
Questa riforma introduce elementi di forte discontinuità e novità rispetto al passato. Il "Terzo Settore", ha più volte evidenziato il Presidente Renzi, in realtà è il "Primo": nel senso che non viene più considerato marginale e residuale, ma si tratta di qualcosa che concorre alla rinascita, al rilancio, alla riqualificazione del nostro Paese, capace anche di creare nuova occupazione e di generare economia sociale. Si tratta, infatti, di soggetti che possono creare quell´innovazione sociale, senza la quale il sistema di welfare non è in grado di soddisfare tutti i bisogni dei cittadini.
L´altro aspetto rilevante è che abbiamo scelto di non intervenire in modo settoriale, bensì a tutto campo, con ricadute che spaziano dalla dimensione civilistica a quella fiscale, dalle leggi di settore a elementi di forte innovazione come la normativa per l´impresa sociale o quella sul servizio civile. Una strada quindi che indica una direzione di marcia, una nuova stagione per il "nonprofit". Ulteriori obiettivi sono: armonizzare le diverse normative di settore sostenendo le Reti associative in modo da evitare duplicazioni e frammentazioni.
La riforma darà nuovo impulso al mondo associativo e alle imprese sociali ?
L´intento è anche questo. Il primo obiettivo era dare piena attuazione alla Costituzione dove prevede che si deve favorire l´autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale. Inoltre, in questo contesto, la riforma crea condizioni per l´impegno produttivo delle imprese sociali. Tra l´altro, l´economia sociale in questi anni è il settore che ha retto alla crisi sia come attività produttiva che come livelli occupazionali.
Dopo quello legislativo,quali i prossimi passaggi della riforma? In quali tempi?
Quella varata dal Parlamento è una legge delega. Quindi il Governo deve procedere con i decreti attuativi che regolamenteranno dettagliatamente la materia per dare concreta attuazione ai nuovi istituti.
La legge dà un anno di tempo per l´emanazione dei decreti ma noi contiamo di agire in tempi abbastanza più rapidi particolarmente in alcune materie,come quella del servizio civile, il cui decreto attuativo, infatti, si avrà in tempi ravvicinati
Quali le linee di fondo del Servizio Civile universale?
Dare a tutti i giovani un´opportunità che sia non solo un servizio alla comunità ma anche un´esperienza utile alla propria vita e una possibilità di primo inserimento professionale. Con il Servizio civile universale sarà molto ampliata la possibilità di accedere a questa esperienza, anche grazie a misure specifiche finanziate con risorse stanziate dalla Legge di stabilità, cui si affiancheranno altre risorse.
[]
[]
[]